Il mese di Marzo coincide con il 62°anniversario di inizio attività della famiglia Maddalena, “tramutl“ di soprannome.
Gennaro Maddalena, il primogenito, ci racconta la storia.
Con piacere e commozione vi racconto quanto è successo facendo un passo indietro di un anno al 1961.
Era il mese di Maggio, mamma, papà, io (5 anni) e mio fratello Michele (un anno e mezzo) eravamo in campagna “ zona Omero”, si trova nella parte terminale della “Putta”, in un appezzamento di terreno che il mio povero papà conduceva a mezzadria con il Signor Vito Lorusso detto ”baraccone”, quando all’improvviso venne giù uno spaventoso acquazzone. Non avevamo né una casetta dove ripararci, né un mezzo di trasporto. Papà vide arrivare un carro che si dirigeva verso Altamura e disse a mamma di correre verso quel traino per chiedere un passaggio almeno sino alla masseria di S. Agostino dove c’era il fratello zio Marco.
Purtroppo quel carrettiere non si fermò; malauguratamente mamma scivolò nella cunetta piena d’acqua con mio fratello Michele in braccio e furono trascinati per circa venti metri rischiando di affogare; si salvarono perché papà lasciò me nel terreno e riuscì a prendere mamma per un braccio. Mamma rimase molto scossa e disse a mio padre: in campagna non verrò mai più farò di tutto ma in campagna mai più.
Ho raccontato questo episodio perché ha rappresentato la molla, la grinta che mamma ha messo nel suo lavoro.
Aiutata economicamente da alcuni familiari nel marzo 1952, fu costituita una società con la sorella Teresa denominata “Anna & Teresa Manicone” situata in Piazza San Giovanni 13 immediatamente battezzata come “Annina Tramutl”.
Ricordo come fosse accaduto oggi l’arrivo del primo carico di merce: erano ballette di circa 2KG di avanzi o scarti di produzione di maglieria “paese di provenienza Racale” che le sapientissime mani delle donne altamurane prima sfilavano e poi confezionavano maglioni e calze.
Dopo un anno zia Teresa uscì dalla società e mamma dovette darsi da fare sola.
Nel frattempo aveva fatto amicizia con altri operatori che in quel momento si erano affacciati al mondo del commercio: Giancaspro Giuseppe detto ”peppino u legn”, Vita Salvaggiulo detta ”vita ferdinanda”, Felicetta, Peppino Colonna detto “u mussut”, e la signora Cuscito detta ”norina”.
Li ricordo tutti con immenso affetto e stima perché questo gruppo di commercianti pur facendosi una guerra spietata in paese, appena c’era una soffiata di arrivi di stock di tessuti da un grossista chiamato ”Bux” la mattina presto partivano tutti insieme diventando una cosa sola formando quello che dopo verrà chiamato gruppo d’acquisto.
Le possibilità economiche erano scarsissime per tutti, ma comprando in gruppo riuscivano sempre ad ottenere prezzi vantaggiosi; qualche problema nasceva nel momento della divisione: erano sempre discussioni e qualche volta liti, il tutto però il giorno dopo come per incanto era superato.
Nel tempo questo gruppo si restrinse a mamma, Ferdinanda e Norina.
Era un vero piacere seguire mamma a Bari: era uno spettacolo assistere al modo di operare di queste donne.
Vorrei ricordare che quando andavamo da Bux, poiché questo signore pretendeva di vendere le balle di tessuti a scatola chiusa, io, mio fratello Michele ed Emanuele Salvaggiulo, figlio di Vita Ferdinanda, ci eravamo assegnati il compito di tirare i fili delle cuciture delle balle perché le nostre mamme avessero la possibilità di vedere cosa contenessero realmente: non potevamo correre il rischio di comprare in estate il velluto o la lana, e in inverno il cotone.
Arriviamo verso la fine degli anni cinquanta, moltissimi concittadini andati a lavorare all’estero cominciano a ritornare per le vacanze; raccontano delle loro esperienze lavorative e da amici, che lavoravano in Svizzera, mamma viene a sapere che a San Gallo ci sono moltissime industrie che producono tessuti ricamati.
Finalmente avviene la svolta. Mamma comincia a viaggiare e dalla Svizzera porta tessuti di gran pregio: merletti, fazzoletti da naso, balze che vende a kilo, e non solo, ma in lei nasce il desiderio di utilizzare questi tessuti per produrre biancheria.
Vorrei farvi notare il periodo storico e il contesto sociale in cui questo avviene: una donna che viaggia sola in lungo e in largo in Italia e all’estero poteva fare scalpore, ma papà aveva capito la testardaggine di mamma nel volersi realizzare, che non la ostacolò mai.
Riconosciamo a nostro padre questo grandissimo merito; inconsapevolmente è stato uno dei promotori della festa della donna.
Nel 1963 da piazza S. Giovanni ci trasferiamo a Via dei Mille al n°88/b.
Il 10 ottobre 1967 subentra nell’esercizio papà denominando l’attività Maddalena Vitantonio mentre mamma il 14/02/1968 inizia l’avventura di produzione con il marchio “Annette Creazioni”.
Il 05/08/1968 arriva il mio turno: appena tornato dal servizio militare, e fresco di matrimonio, comincio a lavorare ufficialmente nel negozio e dal 1978 divento gestore e amministratore unico della “Maddalena Vitantonio e figli Snc”.
Inizia un momento di grande sviluppo: abbandono la commercializzazione di tessuti per dedicarmi esclusivamente ad articoli di biancheria per la casa e la persona e nel 1982 ci trasferiamo in via Solferino angolo Via dei Mille.
In pochissimo tempo tutto quanto di bello e pregiato è prodotto in Italia è da me commercializzato, diventando non solo il più importante negozio di Altamura, ma uno dei punti vendita più prestigiosi del barese.
Il 02/12/1988 la Maddalena Vitantonio Snc cambia la compagine sociale: esce papà ed i miei fratelli, Michele e Lello, si dedicano esclusivamente alla produzione di biancheria.
Al loro posto subentrano le mie figlie Annamaria e Mariateresa.
In città tutti continuano a chiamare il nostro negozio ”tramutl”.
Con forze nuove e con l’entusiasmo dei giovani continuiamo ad operare ad altissimo livello, non limitandoci mai ad essere dei semplici porgitori di prodotti, ma sempre attenti alle novità che il mercato propone.